da zero a uno - i segreti delle startup ovvero come si costruisce il futuro - peter thiel

Da zero a uno – Peter Thiel

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TRAMA

“Nel mondo del business ogni evento accade una volta sola. Il prossimo Bill Gates non costruirà un sistema operativo. Il prossimo Larry Page o Sergey Brin non realizzerà un motore di ricerca. E il prossimo Mark Zuckerberg non creerà un social network. Se state copiando le loro imprese, non state imparando molto da loro. Ovviamente è più facile copiare un modello che realizzare qualcosa di nuovo. Fare quello che sappiamo già fare porta il mondo da 1 a n, un cambiamento incrementale che aggiunge un po’ di qualcosa che ci è familiare. Per costruire il futuro occorre invece un cambiamento verticale, trasformativo: bisogna andare da zero a uno.” Peter Thiel, cofondatore di PayPal e Palantir, e investitore in centinaia di startup tra cui Facebook e SpaceX, ci offre una visuale dietro le quinte nel mondo delle startup della silicon Valley. Ci mostra le sue idee per creare nuovo valore nel mondo.

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L’AUTORE

Peter Andreas Thiel nasce l’11 ottobre 1967 a Francoforte sul Meno, Germania. Quando ha un anno, la famiglia si trasferisce a Cleveland, in Ohio, poi in Africa dove Peter cambia sette scuole elementari, è un allievo eccezionale, soprattutto in matematica. Frequenta l’Università di Stanford, dove si laurea in Filosofia e consegue una specializzazione in Legge. Inizia la carriera di venture capitalist dando vita a Thiel Capital Management e facendosi prestare un milione di dollari da parenti e amici. Nel 1998 fonda la sua prima start-up, Confinity, un sistema criptografico per effettuare pagamenti via internet. Un anno più tardi Confinity diventa PayPal, che nel 2000 si fonde con X.com di Elon Musk; nel febbraio 2002 si quota in Borsa. Nell’ottobre 2002 PayPal viene venduta a eBay per 1,5 miliardi di dollari.

Durante il 2003 Thiel fondò Palantir, società di cui parla anche nel libro. Succesivamente, nel 2004 compra per 500 mila dollari il 10,2% di Facebook e venderà quasi tutte le sue azioni nel 2012 per oltre un miliardo di dollari. infine, nel 2005 crea Founders Fund, un fondo che investe in startup tra le quali, SpaceX, Airbnb, Spotify e Lyft.

“PAYPAL MAFIA”

Elon Musk ha fondato SpaceX e co-fondato Tesla Motors, Reid Hoffman ha co-fondato LinkedIn, Steve Chen, Chad Hurley e Jawed Karim hanno fondato insieme YouTube, Jeremy Stoppelman e Russel Simmons hanno fondato Yelp, David Sacks ha co-fondato Yammer e Thiel stesso ha co-fondato Palantir.

Oggi tutte e sette queste società valgono oltre 1 miliardo di dollari ciascuna.

PROGRESSO

Quando parliamo di futuro tutti speriamo in un progresso. Quest’ultimo può assumere 2 forme:

  • Orizzontale, come ad esempio la globalizzazione, dove si utilizza un prodotto che è andato bene in un paese e lo si porta in tutti gli altri stati.
  • Verticale, come ad esempio la tecnologia, dove si passa da 0 a 1, si crea un nuovo mercato che, prima di ciò, non esisteva. Ovviamente è molto più complicato ottenere questo tipo di progresso.

Negli ultimi 50 anni gli unici grandi miglioramenti drastici sono avvenuti solo nelle comunicazioni e nei computer. Ma tutto ciò che ci circonda è rimasto arretrato. Noi dobbiamo evitare di fermarci a questo e continuare a progredire in modo verticale. Non necessitiamo di organizzazioni troppo grandi che a causa della burocrazia e la lentezza decisionale non sono in grado di portare questo tipo di progresso. Ma abbiamo bisogno di startup composte da un numero di persone che possiamo convincere delle nostre idee di cambiamento.

LEZIONI DALLA BOLLA DELLE DOT-COM

Alla fine degli anni Novanta si era creata una grandissima bolla riguardante il settore tecnologico, soprattutto nella Silicon Valley, dove era iniziata una vera e propria corsa all’oro. Durò solo 18 mesi ma gli effetti furono davvero rilevanti. A metà di marzo il NASDAQ aveva raggiunto il suo massimo a 5.048 punti per poi crollare a 3.322 ad un mese di distanza. Cosi gli imprenditori che non fallirono decisero di seguire 4 nuove regole: avanzare a piccoli passi; restare snelli e flessibili; prosperare sulla concorrenza; concentrarsi sul prodotto e non sulle vendite. Ma l’autore ci fa notare che probabilmente sono più corretti i dogmi opposti ovvero: è meglio rischiare; meglio avere sempre un piano; i mercati competitivi distruggono i profitti; le vendite sono importanti quanto il prodotto.

MONOPOLI E CONCORRENZA PERFETTA

Il termine monopolio ha assunto una connotazione negativa nella nostra società. Ma Peter Thiel non crede sia una cosa negativa, anzi, egli pensa che un business, per avere successo, deve produrre qualcosa che sia impossibile da replicare dai concorrenti. Inoltre, la storia ci insegna, che i nuovi monopoli nel business hanno quasi sempre soppiantato quelli già esistenti, come ad esempio l’arrivo di Microsoft per IBM. La tendenza dei monopoli, avendo a disposizione grandi capitali, è quella di finanziare il progresso che può garantire loro la sopravvivenza. Essi cercano di nascondere il loro monopolio indicando il loro mercato, come l’unione di più mercati. Mentre i non monopolisti tendono a identificare il proprio mercato, come un’intersezione di più mercati.

LE CARATTERISTICHE DI UN MONOPOLIO

  • Tecnologia proprietaria, è uno dei vantaggi più importanti che un’azienda può avere sulla concorrenza, perché è il più difficile da replicare. Infatti, il modo più facile per avere un miglioramento 10x è creare qualcosa di completamente nuovo.
  • Gli effetti di rete, creare un network di persone che utilizzano il tuo prodotto, renderà più facile l’ingresso di nuovi clienti. Quindi è consigliabile partire da un piccolo mercato di nicchia. Un grande esempio è quello di Facebook che, inizialmente, era un network dedicato solo agli studenti di Harvard.
  • Economie di scala, man mano che cresce un business monopolistico diventa sempre più forte. Infatti, una buona startup dovrebbe già avere un potenziale per diventare di grandi dimensioni fin dall’inizio.
  • Branding, deve creare un marchio forte, però senza scordarsi di portare anche un ottimo prodotto.

Quindi per creare un monopolio dovremmo partire da un piccolo mercato e conquistarlo. Dopodiché iniziare ad ingrandirci nei mercati adiacenti. Thiel suggerisce, infine, di evitare la concorrenza quando è possibile e che entrare in un nuovo mercato per primi può essere una buona tecnica, ma non deve essere l’unico obiettivo.

LA LEGGE DI POTENZA E IL VENTURE CAPITAL

Nel 1906 Alfredo Pareto, scoprì il così detto “Principio di Pareto” oppure regola del 80-20%. Ovvero in Italia il 20 % delle persone possedeva l’80% delle terre, questo principio è applicabile a molti campi, ovviamente, non con queste percentuali. Ma il fatto che pochi piccoli riescano a superare tutti i rivali. Infatti, con la sua esperienza nel fondo “Founders Fund”, l’autore ci spiega come il loro migliore investimento, Facebook, abbia restituito di più di tutti gli altri messi insieme. Così Thiel consiglia a tutti gli investitori di mettere molti più soldi in un’impresa dove ne valga la pena, che sia in grado di passare da 0 a 1; ma allo stesso tempo “non mettere tutte le uova nello stesso paniere” perché dato l’elevato tasso di fallimento si rischierebbe di perdere tutto e subito.

SEGRETI

Esistono 3 tipi di obiettivi:

  • Propositi che possono essere raggiunti con un minimo sforzo.
  • Obiettivi che necessitano di uno sforzo serio.
  • Quelli che non possono essere raggiunti.

I segreti fanno parte della seconda categoria.

Purtroppo, molti nella nostra società sono arrivati a credere che non ne esistano più, ciò è stato causato principalmente da 4 motivazioni:

  • Incrementalismo, infatti, fin da piccoli veniamo istruiti a procedere a piccoli passi e imparare solo quello che è richiesto per prendere un 10 nelle verifiche.
  • Avversione al rischio, le persone hanno paura di avere torto e per evitare ciò decidono di non agire proprio.
  • Compiacimento, le élite sociali non ricercano più i segreti difficili.
  • “Piattezza”, a causa della globalizzazione non si ha più fiducia nelle proprie capacità; “se fosse possibile lo avrebbe già scoperto qualcuno nel mondo, più intelligente di me”.

Esistono 2 tipi di segreti: quelli naturali, dove devi studiare qualche aspetto sconosciuto del mondo fisico; quelli delle persone, dove bisogna scoprire ciò che le persone non sanno di sé stesse.

Una volta scoperto un segreto bisogna rivelarlo al giusto numero di persone, che solitamente è un’azienda.

FONDAZIONE E SCELTA DEL TEAM

Scegliere il vostro cofondatore è come scegliere la donna/l’uomo con cui sposarvi, quindi non è assolutamente da sottovalutare. Sbagliare questa scelta potrebbe condizione il futuro dell’intera startup.

Un buon modo per essere certi di lavorare con persone che credono nella vostra azienda è pagare attraverso stock option. In questo modo sarà anche nei loro interessi, migliorare e credere nel vostro sogno.

Infine, un consiglio che ci da’ Thiel è quello di creare un culto aziendale dove tutti condividono la stessa visione del mondo.

L’UOMO E LA MACCHINA

I luddisti pensano che non dovremmo costruire macchine che potrebbero in futuro sostituirci; mentre i futuristi credono che dovremmo. Secondo l’autore, la verità è che le macchine saranno uno strumento complementare all’uomo. Infatti, possiamo vedere, che noi siamo in grado di elaborare piani e prendere decisioni in situazioni complicate, mentre i computer sono meno bravi in questi compiti, ma sono eccezionali nell’elaborazione dei dati, compito che a noi risulta molto complicato.

La soluzione ibrida ideata da Thiel è stata utilizzata molte volte con ottimi risultati, come ad esempio in PayPal, Linkedin oppure Palantir (società co-fondata dall’autore sfruttando proprio questa collaborazione tra uomo e macchina).

7 DOMANDE ALLE QUALI OGNI STARTUP DOVREBBE RISPONDERE

  1. Engineering: “Potete creare una tecnologia dirompente invece di un miglioramento incrementale?”
  2. Tempi: “E’ il momento giusto per iniziare il vostro business specifico?”
  3. Monopolio: “State partendo con un’ampia quota di un piccolo mercato?”
  4. Persone: “Avete il team giusto?”
  5. Distribuzione: “Avete un modo per consegnare il vostro prodotto oltre che per realizzarlo?”
  6. Durabilità: “La vostra posizione di mercato sarà difendibile da qui a 10 o 20 anni?”
  7. Domanda segreta:” Avete identificato un’opportunità unica che gli altri non vedono?”

Per far funzionare la vostra azienda dovete rispondere a tutte e 7 le domande. Alcuni riescono ad ottenere grandi risultati anche con 5 o 6.

LE SOCIETA’ TECNOLOGICHE SONO SPESSO MONARCHIE

Il valore di Apple dipendeva fondamentalmente dalla visione singolare di una persona in particolare. Lo stesso vale per Tesla di Elon Musk. Ciò suggerisce lo strano modo in cui le aziende che creano nuove tecnologie spesso assomigliano a monarchie feudali piuttosto che a organizzazioni apparentemente più “moderne”. Un fondatore unico può prendere decisioni autorevoli, ispirare una forte lealtà personale e pianificare per decenni. Molto spesso i fondatori sono asociali e affascinanti, insider e outsider contemporaneamente. Un ottimo esempio è Sean Parker. Fin dal liceo era stato un hacker, un giorno però, il padre decise di togliergli la tastiera, Sean non fece tempo a disconnettersi e venne arrestato dall’FBI. Fortunatamente data la giovane età riuscì a cavarsela. 3 anni dopo co-fondò Napster, uno dei business con la crescita più veloce di tutti i tempi (10 milioni nel primo anno). Quindi abbiamo bisogno di fondatori o per lo meno, dovremmo essere più tolleranti con fondatori che sembrano strani o estremi.

DA ZERO A UNO

Il nostro compito quindi, è quello di creare prodotti nuovi, che rendano il futuro diverso, ma allo stesso tempo migliore. Dei prodotti da zero a uno. “Solo vedendo il mondo come nuovo, fresco e strano come era per gli antichi che lo hanno visto per la prima volta, possiamo ricrearlo e preservarlo per il futuro”.

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Spero tu abbia trovato degli spunti interessanti da utilizzare per la tua startup. Ti lascio qui di seguito alcune citazioni che ho trovato particolarmente interessanti.

CITAZIONI

Se hai inventato qualcosa di nuovo, ma non hai un modo unico ed efficace per venderlo, il tuo business sarà fallimentare, anche se hai in mano un buon prodotto

Se ti concentri sulla crescita a breve termine, perdi di vista la domanda più importante che dovresti farti: ‘Come sarà il mio business tra una decina di anni?’

I numeri non ti daranno una risposta. Quello che devi fare è ragionare in modo critico sulla qualità complessiva della tua azienda

Qualche volta dovete combattere. Se è vero, dovete combattere e vincere. Non esiste una via di mezzo: o non date pugni, oppure colpite duro e finitela alla svelta

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