“All’inferno e Ritorno. Per la nostra rinascita sociale ed economica” è il quinto libro di Carlo Cottarelli. In passato ha analizzato attraverso i suoi lavori, quali sono i principali problemi dell’Italia (“I 7 peccati capitali dell’economia italiana”), le bufale economiche e non solo che i media hanno reso praticamente la realtà (“Pachidermi e Pappagalli. Tutte le bufale sull’economia a cui continuiamo a credere”) e il problema del debito italiano (“Il macigno. Perché il debito pubblico ci schiaccia e come si fa a liberarsene”).
In questo volume, invece, si sofferma su quella che è la situazione economica italiana attuale, quella di un paese non ancora uscito del tutto da questa crisi pandemica e che ha tirato fuori tutte le nostre peggiori debolezze.
In questo libro l’autore ci spiega come non sia più possibile semplicemente tornare dove eravamo, tornare alla situazione del 2019. Il nostro compito è quello di ricostruire, di partire da nuove basi per creare un Italia nuova, diversa.
L’autore
Carlo Cottarelli è nato a Cremona nel 1954. Si è laureato in Scienze Economiche e Bancarie a Siena e ha conseguito un master presso la London School of Economics. Nel 1981 ha iniziato a lavorare nel Servizio Studi della Banca d’Italia. Dopo un anno, passato all’Eni, nel 1988, è diventato il direttore degli Affari Fiscali del Fondo Monetario Internazionale. Dopodiché, nel 2013 è stato chiamato da Enrico Letta per ricoprire l’incarico di Commissario straordinario della Revisione della Spesa Pubblica, nel 2013. Dal 30 ottobre 2017 è il Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica di Milano, ed è stato Visiting Professor presso l’Università Bocconi di Milano.
Recensione
Come abbiamo descritto poco fa, questo libro non è semplicemente un saggio, ma è un libro politico. Un libro nel quale Cottarelli, non solo spiega quali sono i problemi e quelle che a livello economico potrebbero essere alcune soluzioni.
In questo libro, l’autore prende delle forti posizioni, perché per salvare la nostra economia è necessaria maggiore uguaglianza, in particolare per quanto riguarda le opportunità per le future generazioni. Per poter raggiungere questa prospettiva è necessaria la politica.
Parla di come la società italiana dovrebbe funzionare sulla base di un principio ideale: la possibilità per tutti di avere un futuro nella vita.
Questo libro si divide in due parti.
Una prima, nella quale l’autore va a descrivere quella che è la situazione attuale e va a toccare diversi elementi di attualità che abbiamo spesso sentito in tv o letto sui giornali. Come, ad esempio, le questioni legate all’Europa e quali sono i fondi che ci sono stati concessi. Fino arrivare al famoso tema del Mes, che per mesi è stato uno degli elementi di principale dibattito politico e ora non lo sentiamo più nominare.
Mentre, nella seconda parte, Cottarelli descrive la sua posizione relativa ad un cambiamento. Descritte le premesse nella prima parte, ora è il momento di analizare quella che è la via che possiamo percorrere per avere un nuovo futuro.
Quindi con un’aspirazione, non solo di tornare ad un’economia pre-pandemia, ma di ricostruire il paese con nuovi principi e con una struttura maggiormente sostenibile a livello economico.
Non si limita solo a descrivere quelli che sono i principi fondamentali, trainati dall’uguaglianza di possibilità. Ma esemplifica, anche quelli che potrebbero essere i punti dell’agenda politica per poter raggiungere questi risultati.
L’autore, come nei suoi passati testi, è stato molto chiaro e ha reso semplici argomenti che molto spesso non riusciamo a comprendere sentendoli al telegiornale. Però in questo volume, secondo me, sono mancati gli studi analitici e colmi di dati che erano presenti in libri come “Il Macigno”.
Inoltre, solitamente ho apprezzato sempre molto la descrizione portata da Cottarelli che riesce a rendere comprensibili argomenti che spesso non lo sono. Ma in questo volume, in particolare nella seconda parte del libro, ho trovato alcuni punti abbastanza ripetitivi e con poca chiarezza, che, come abbiamo detto, era sempre stato un elemento caratterizzante dell’autore.
Infatti, nonostante nella seconda parte, fa un’analisi di alcune prospettive future, non chiarisce in modo definitivo, quelle che potrebbero essere delle modalità di spesa dei fondi europei che aveva descritto nella prima parte.
Quindi senza dubbio un libro che consiglierei, ma tra i libri dell’autore forse lo metterei all’ultimo posto.
Invece, quello che ho apprezzato di più è stato “I 7 peccati capitali dell’economia italiana” del quale puoi trovare l’abstract gratuito sul nostro sito.
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