La guerra dell’arte – Steven Pressfield

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TRAMA

Questo è il libro che ti sarà sicuramente utile per iniziare a fare effettivamente ciò che vuoi, per combattere la Resistenza.

L’autore inizia il libro definendo il nemico, la Resistenza. La sua tesi è che ogni singolo essere umano lotta con l’auto-sabotaggio, che è dato appunto dalla Resistenza.

Nella seconda parte del libro, presenta il modo migliore di trattare e convivere con la Resistenza perché, come spiega nella prima parte, la Resistenza è un aspetto intrinseco della natura umana.

La terza e ultima parte del libro tratta l’ispirazione. Per Pressfield, l’unico modo per essere ispirati è effettivamente lavorare. Se aspetti l’ispirazione prima di iniziare il tuo lavoro, aspetterai per sempre. Personalmente questa è la parte che ho apprezzato di meno, perché inizia a rendere il tutto divino e quasi religioso.

Però nell’insieme è un libro veramente fantastico e lo consiglio veramente a tutti.

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AUTORE

Nacque a Port of Spain, Trinidad, nel 1943. Si laureò alla Duke University nel 1965 e nel 1966 entrò a far parte del Corpo dei Marines. Negli anni seguenti, ha lavorato come copywriter pubblicitario, insegnante di scuola, autista di rimorchi per trattori, barista, roustabout del giacimento di petrolio, assistente in un ospedale psichiatrico, raccoglitore di frutta nello stato di Washington e sceneggiatore. 

Le sue lotte per guadagnarsi da vivere come autore, incluso il periodo in cui era senzatetto e viveva dal retro della sua auto, sono descritte in questo libro.

Nella sua carriera ha scritto veramente moltissimi libri, principalmente saggi e libri di finzione storica.

LIBRO 1: LA RESISTENZA, DEFINIRE IL NEMICO

Ogni gesto che rifiuta la gratificazione immediata per favorire crescita, salute o integrità sul lungo termine.

Ma quindi quali sono le caratteristiche di questa Resistenza?

La resistenza non ha colore, forma, suono, odore. Ma si sente, eccome se si sente.

Lo scopo della resistenza è quello di allontanarci, distrarci, impedirci di fare il nostro lavoro.

La Resistenza è il nemico dentro di noi.

La Resistenza non ha coscienza. Ti prometterà qualsiasi cosa pur di ottenere un patto, un accordo, con il solo scopo di tradirti appena ti volterai. Quindi non fidarti mai della Resistenza, se no, ti meriterai le conseguenze.

Lei non sa assolutamente chi sei, e non gli importa. Anche se la si percepisce come cattiva, subdola e maligna, la resistenza opera con assoluta indifferenza verso la persona.

La Resistenza vive con noi, quindi tutte le sue energie le riceve direttamente da noi. La continuiamo a nutrire grazie al potere della nostra paura.

Il principale passaggio che cerca di ostacolare è quello da un grado inferiore ad uno superiore. In questi casi più il traguardo è in vista, più il pericolo diventa grande.

Quando una persona sta riuscendo a superare la propria resistenza. Noterà che le persone che lo circondano, inizieranno a comportarsi in modo diverso. Magari diventano difensive, permalose, potrebbero accusarti di essere cambiato e non essere più quello di prima.

Questo perché stanno cercando di sabotarlo.

La vera ragione è che fanno molta fatica a combattere la loro Resistenza. Quindi il tuo successo diventa come un rimprovero verso di loro, che invece non riescono a superarla.

Il procrastinare è probabilmente una delle manifestazioni più comuni che possiamo notare, per analizzare la Resistenza. Perché in questi casi, non è che ci diciamo che non faremo mai una determinata cosa. Semplicemente, la faremo domani, domani e ancora domani.

Ogni cosa che attira l’attenzione verso noi stessi attraverso mezzi poco dolorosi o artificiali è molto probabilmente una comune manifestazione della Resistenza.

La Resistenza inizialmente assomiglia all’infelicità, ci sentiamo in colpa ma non riusciamo a capire da dove arrivi. Vogliamo tornare a dormire, ci sentiamo non amati e non amabili. Siamo disgustati. Odiamo la nostra vita e odiamo noi stessi. Questo e ciò che possiamo vedere come Resistenza. Tutto ciò ha terribili conseguenze sulle nostre abitudini e molto spesso produce terribili vizi.

Se ti ritrovi a criticare gli altri, lo stai facendo, probabilmente, a causa della resistenza. Gli effetti, in precedenza descritti, solitamente danneggiano solamente noi, invece in questo caso, la critica e la crudeltà fanno male anche agli altri.

LIBRO 2: COMBATTERE LA RESISTENZA. DIVENTARE PROFESSIONISTI

Il professionista ama il gioco così tanto che ci dedica la vita intera. Utilizza tutto il suo tempo per questa.

L’artista che si dedica alla sua vocazione è un volontario dell’inferno, che lo sappia o no. Correrà per tutta la vita con una dieta di isolamento, rifiuto, dubbio, disperazione, derisione, disprezzo, umiliazione.

I principi che abbiamo imparato con il nostro lavoro e che possiamo andare a spostare e utilizzare per l’arte:

  • Ci presentiamo ogni giorno
  • Ci presentiamo, in ogni caso
  • Stiamo al lavoro tutto il giorno
  • Ci siamo dentro a lungo termine
  • La posta in gioco è alta e reale
  • Accettiamo compensi per il nostro lavoro
  • Non ci identifichiamo completamente con il nostro lavoro
  • Impariamo le tecniche del nostro mestiere
  • Abbiamo senso dell’umorismo per il nostro lavoro
  • Riceviamo complimenti o critiche dal mondo reale.

Il professionista, anche se accetta denaro, fa il suo lavoro per amore. Deve amarlo. Se no, non riuscirebbe a dedicargli l’intera vita di sua spontanea volontà.

È terrorizzato ma si forza comunque nonostante tutto.  Perché sa che una volta in azione la sua paura andrà via e che tutto andrà bene.

Il professionista è sempre in grado di dare i meriti agli altri. Riconosce sempre il contributo di quelli che sono venuti prima di lui e che magari hanno rivoluzionato o semplicemente cambiato il suo settore. Tiger Woods che è un grandissimo professionista. Non penserebbe mai di poter risolvere tutto da solo o di sapere ogni cosa. Invece, lui cerca gli insegnanti più esperti e li ascolta molto bene.

LIBRO 3: OLTRE LA RESISTENZA. VERSO UNA DIMENSIONE PIÙ ALTA

Ogni artista e professionista ha le sue muse che lo possono aiutare nei momenti peggiori e quando necessità di ispirazione.

Jung dice che l’ego è la parte della psiche che noi concettualizziamo come “Io”. È la nostra intelligenza cosciente. Il nostro cervello giornaliero che pensa, pianifica e porta avanti lo spettacolo della nostra vita ogni giorno. Invece, il Sé è un’entità più grande, che include anche l’ego, ma anche l’inconscio personale e collettivo.

Proprio come la Resistenza può essere pensata come personale può anche essere vista come una forza della natura impersonale come l’entropia o decadimento molecolare.

Allo stesso modo, la chiamata alla crescita può essere concettualizzata come personale (un demone o un genio, un angelo o una musa) o come impersonale, come le maree o il transito di Venere. Ad ogni modo, purché ci sentiamo a nostro agio. O se la extra-dimensionalità non ti sta bene in nessuna forma, pensala come “talento”, programmato nei nostri geni dall’evoluzione.

Mentre la Resistenza lavora per impedirci di diventare ciò che siamo nati per essere, contro di essa si contrappongono poteri uguali e opposti. Questi sono i nostri alleati e angeli.

Cosa farebbe Arnold Schwarzenegger in una giornata bizzarra? Non avrebbe telefonato ai suoi amici; sarebbe andato in palestra. Non gli sarebbe importato se il posto fosse vuoto, se non avesse detto una parola a un’anima. Sa che allenarsi, da solo, è abbastanza per riportarlo al suo centro.

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